Bisogna sapere che il progetto di questo manuale parte da lontano,
ma poi una serie di vicissitudini, non da ultimo un altro progetto
editoriale che mi ha impegnato per circa tre anni, mi hanno
costretto a ritardarne l’uscita.
Un’altra delle cose che bisogna sapere è che all’inizio il progetto
prevedeva una scrittura a quattro mani, le mie e quelle di un
vecchio amico, Antonello DI MAURO, un Collega della Polizia Locale
di Milano, che tutti conoscono come un maestro, un grande
innovatore, colui che tanti anni fa aveva intuito, insieme al
sottoscritto e a pochi altri, l’importanza del controllo documentale
come disciplina operativa tra le forze di Polizia che si occupano di
sicurezza sul territorio.
In questo manuale troverete molte cose scritte da lui, ormai non
saprei dire neanche quali, in una sorta di taglia e incolla di
argomenti che aveva voluto seguire fino a quando aveva abbandonato
il progetto, per vicissitudini indipendenti dalla nostra amicizia
che anzi è continuata ancora più forte di prima anche se, in qualche
modo, sono stato costretto a proseguire da solo.
Ora succede che Antonello è andato via, lo ha fatto senza avvisare
nessuno, una maledetta sera di novembre del 2012, lasciando un
grosso vuoto e per quanto mi riguarda una grande rabbia. Io so
perché Antonello aveva abbandonato il nostro progetto, per questo
all’epoca ho condiviso e accettato la sua decisione. Ma ora mi
dispiace caro Antonello i patti non contano più, ora non posso fare
a meno di coinvolgerti di nuovo e concludere questo lavoro come se
fossi ancora qui, a quattro mani come avevamo deciso.
E ora si comincia.
Il problema della falsificazione documentale ha, in generale,
origini remote mentre solo nell’era moderna il falso documentale ha
assunto proporzioni nonché livelli di perfezione tali da provocare
una vera e propria competizione fra le astuzie dei falsificatori ed
i mezzi fisici e chimici adoperati per la scoperta dei falsi stessi.
Il progresso delle scienze favorisce i falsificatori che dispongono
di mezzi sempre più moderni e sofisticati, ma al contempo gli stessi
mezzi aiutano anche chi, come le forze di Polizia, deve combattere
tale fenomeno criminale.
Nell’era del computer chiunque, anche con scarse capacità e
conoscenze tecniche, può cimentarsi come falsario. Sono largamente
diffusi, è noto, programmi con i quali è possibile con estrema
facilità creare, copiare o modificare qualunque tipo di immagine e
quindi formare ogni tipo di documento, anche di discreta se non
d’ottima fattura e definizione. Ma non è solo questo il problema, il
fenomeno è così diffuso che c’è chi addirittura molto più
semplicemente e spudoratamente, lavorando di fantasia spaccia per
documenti di identità qualunque cosa purché contenga una fotografia;
c’è chi poi non trova di meglio da fare che inventarsi e crearsi il
suo documento, anche se di fattura colore e contenuto completamente
diversi dall’originale.
Di conseguenza gli organi di Polizia, per i peculiari compiti di
controllo del territorio (quindi di persone e veicoli) che vengono
loro attribuiti dalla vigente normativa, devono predisporre i
presidi più opportuni ed adeguati a contrastare, in generale, il
fenomeno della falsificazione e più in particolare il falso
documentale, tanto più per il fatto che alcuni documenti assumono a
volte validità di attestazione sull’identità personale. Come
sentenziava il famoso Sherlock Holmes "Non esistono delitti
perfetti, ma solo investigatori distratti" si può affermare che non
esistono documenti falsi perfetti, ma solo investigatori distratti o
impreparati.
Forse si tende tuttora a sottovalutare il fenomeno e
conseguentemente l’azione di contrasto, ma non si ha idea di quanti
falsi documenti, anche di pessima fattura, passano per le mani di
operatori distratti o, loro malgrado, inesperti che addirittura
identificano e denunciano all’Autorità Giudiziaria o Amministrativa
persone che non saranno mai perseguite né mai più rintracciate
perché non meglio identificate.
Nel bazar del falso documentale tutto è in vendita ed in quantità
industriali: passaporti, carte d’identità, ma anche patenti di
guida, permessi internazionali di guida, carte di circolazione,
carte verdi di assicurazione. Sono questi i documenti più gettonati,
quelli di gran lunga più richiesti dal mercato in quanto consentono
di celare l’esatta identità personale e contemporaneamente
consentono la conduzione e la circolazione dei veicoli, quali
strumenti necessari per lo svolgimento delle variegate attività
illecite.
Naturalmente si tratta in assoluto di un fenomeno che interessa
particolarmente cittadini stranieri irregolari i quali trovano
naturale, soprattutto per il loro stato di clandestinità, munirsi di
ogni tipo di documento sia d’identità personale che di circolazione
per i loro veicoli.
Ma anche gli stranieri regolari a volte " per necessità " sono
costretti a dotarsi di titoli autorizzativi alla guida che non hanno
mai di fatto posseduto, né riuscirebbero mai ad ottenere attraverso
i canali leciti.
Come già detto il fenomeno interessa maggiormente i cittadini
stranieri, ed in particolare quelli la cui presenza è più diffusa
nel nostro paese. Tra questi il fenomeno del falso documentale è
particolarmente diffuso e in continua crescita tra Albanesi, Rumeni,
Moldavi, Ucraini e Marocchini. Vi sono poi altri stati come il
Senegal la Nigeria e i paesi della ex Iugoslavia, che pur non
essendo tra le comunità più presenti in Italia, non sono da meno.
A questo va aggiunto che per alcuni di questi Stati, in cui sono
tuttora in uso documenti di prima generazione privi di qualsiasi
elemento di sicurezza, sono facilitate le falsificazioni
documentali. In alcuni casi sono addirittura migliori i falsi degli
originali. Ma a proposito di questo bisogna affermare che la maggior
parte dei paesi si è attrezzata o lo sta facendo con l’emissione di
nuovi documenti di ultima generazione che contengono almeno un
elemento di sicurezza antifalsificazione.
In molti casi i cittadini stranieri utilizzano documenti riprodotti
attraverso tecniche di fotocopiatura o utilizzando stampanti a getto
d’inchiostro di non pregevole fattura ma evidentemente sufficienti a
ingannare la maggioranza degli operatori di Polizia.
Ad utilizzare i documenti falsi sono sostanzialmente:
• coloro che provenendo da alcuni paesi del terzo mondo non hanno
mai avuto l’esigenza di conseguire documenti di guida;
• i latitanti della criminalità comune e organizzata o terroristi
ossia tutti coloro che vivono in clandestinità con false generalità
(si pensi al fenomeno delle mafie albanesi e cinesi e dei terroristi
islamici);
• i piccoli pregiudicati ai quali è stata ritirata la patente
originale perché sospesa o revocata;
• i clandestini che preferiscono non " bruciare " le loro esatte
generalità;
• gli espulsi che rientrano clandestinamente nel nostro paese.
Per quanto riguarda invece i cittadini italiani, il fenomeno assume
caratteristiche diverse perché, il più delle volte, vengono
utilizzati documenti originali rubati in bianco. L’operatore tenga
sempre in mente l’enorme numero di documenti che sono rubati in
bianco presso i comuni e gli uffici del D.T.T. in Italia. Per
comprendere la vastità ed importanza di tale fenomeno basterà
pensare che sono 4.000.000 circa i documenti intestati e le serie di
documenti in bianco oggetto di denuncia per FURTO e SMARRIMENTO
inseriti nel C.E.D. del Ministero dell’Interno.
In particolare fanno uso di questo tipo di documenti:
• i latitanti della criminalità comune e organizzata o i terroristi
ossia tutti coloro che vivono in clandestinità con false generalità;
• i piccoli pregiudicati ai quali è stata ritirata la patente
originale perché sospesa o revocata;
• i truffatori che per la loro attività criminale hanno bisogno di
false generalità;
• I ladri d’identità, che truffano gli istituti di credito.
E’ molto meno praticata invece nel territorio Nazionale la casistica
riguardante false patenti di guida italiane contraffatte, ossia
riprodotte nella loro totalità. Ormai si tratta di un tipo di
documento con buoni sistemi di sicurezza difficilmente riproducibili
nella loro totalità, inoltre, come già detto, disponendo di stampati
originali rubati in bianco, non vi è motivo di riprodurre l’intero
documento. A questo proposito va ricordato che è buona abitudine che
l’operatore effettui interrogazione al C.E.D. dello stampato del
documento al fine di accertare se si tratta di provento di furto.
A tutto questo va aggiunto il problema, in verità più recente, dei
documenti falsi on-line. Negli Stati Uniti questo problema ha
assunto proporzioni allarmanti. Sono tanti e di buona qualità i
documenti disponibili via Internet, dalle patenti ai passaporti,
secondo una recente ricerca il 30 per cento di tutti i documenti
contraffatti che circolano per gli Stati Uniti sono stati realizzati
via Internet. La disponibilità di false identità su Internet è un
problema crescente verso il quale va rivolta la massima attenzione.
L’ha compreso per primo il Governo americano il quale ha istituito
una sotto commissione investigativa nell’ambito del comitato per gli
affari governativi del Senato. Al termine dell’inchiesta durata
cinque mesi si è scoperto che ci sono addirittura tre modi per
procurarsi documenti falsi on-line. Il primo è banale: alcuni siti
vendono direttamente le carte con il nome del cliente, altri invece
vendono programmi di altissima qualità grafica - chiamati in gergo
sagome -che permettono di realizzare sul pc di casa i propri falsi,
in fine quello, un po' complesso, di farseli da soli. Procurarsi le
'sagome' è un gioco da ragazzi. Basta andare su qualsiasi motore di
ricerca e digitare le parole "fake id templates". Dagli Usa al
Canada fino addirittura alla Svezia, il mercato dei documenti falsi
è sempre aperto e disponibile a tutti.
Come è evidente il fenomeno nella sua complessità è allarmante.
A tutto questo bisogna aggiungere la difficoltà degli operatori che
non dispongono di strumenti didattici e di supporti tecnici
sufficienti.
Come già detto, nella situazione attuale, è possibile che il
cittadino di un qualunque stato asiatico, sudamericano o africano
spacci la sua tessera sanitaria per una patente di guida, senza che
purtroppo nessuno se ne accorga.
Appare insufficiente, quando addirittura inesistente, la
cooperazione internazionale, particolarmente difficoltosi e lunghi
gli accertamenti esperiti attraverso Interpol, soprattutto per
alcuni paesi extracomunitari.
Poco collaborativi anche i Consolati i quali nella maggior parte dei
casi sembrano restii nel fornire indicazioni rispetto ai documenti
di guida e circolazione trovati in possesso dei loro cittadini,
anche in questo caso vi sono consolati che non degnano neppure di
una risposta gli uffici di polizia.
E’ anche per questo che ormai da diversi anni è stata costituita una
rete informativa, si tratta di appartenenti a tutte le forze di
polizia, colleghi di buona volontà che con grande professionalità e
spirito di collaborazione reperiscono e diffondono ogni tipo di
informazione ed immagini sul controllo documentale.
Uno di questi umili “ricercatori”, tra i primi responsabili di
questo progetto, ha a questo punto deciso di raccontare la sua
esperienze in questo manuale, chi mi conosce sa benissimo che non mi
porrò come dispensatore di verità, tenutario del sapere, né
tantomeno penso di perdermi in inutili disquisizioni dottrinali e
giuridiche, né mi spaccerò come un tecnico di Polizia scientifica,
non lo sono né ho mai aspirato a diventarlo. Quello che ho tentato
di fare è invece un manuale pratico ma completo, dove si possano
apprendere i primi rudimenti del controllo documentale ma che serva
anche a coloro che hanno già intrapreso questo percorso e sentono
l’esigenza di approfondire alcuni aspetti della materia, o anche
solo per trovare dei validi e collaudati moduli operativi.
L’obbiettivo principale è quello di infondere, in chi avrà la
pazienza di leggermi, la passione che mi accompagna da quasi
quarant’anni, con l’augurio di raggiungere sempre più importanti
risultati anche in questo particolare settore.
Buona fortuna e che Dio ce la mandi buona
Avviso ai naviganti
Si dice che, a volte, è meglio una immagine piuttosto che un milione
di parole, questo concetto è ancora più vero se si tratta di far
comprendere una materia come quella del controllo documentale.
Un manuale per quanto ben concepito non poteva accogliere tutte le
immagini di cui necessita l’argomento, ecco che, assieme alla parte
scritta, comunque arricchita da diverse immagini, ho pensato ad una
parte fatta di schede consultabili online.
Attraverso il sito www.asaps.it, nella sezione dedicata, è possibile
consultare alcune schede che in sostanza costituiscono la parte
pratica del manuale, la parte esplicativa, ove con l’ausilio
soprattutto delle immagini di alta qualità, è possibile approfondire
gli argomenti relativi alle tecniche di stampa, alle misure delle
sicurezza antifalsificazione, alle varie tecniche operative di
controllo del documento, e alle tecniche di falsificazione
utilizzate dal falsario.
Non poteva mancare il formulario degli atti da redigere ed un
glossario dei termini.
Il tutto sarà aggiornato periodicamente per consentire al testo di
rimanere al passo con i tempi, trattando una materia sempre in
continua evoluzione.
L'autore
Non succede spesso, ma questa volta sono stato proprio io, assieme
allo staff dirigenziale di ASAPS, a sollecitare ad un vecchio amico,
da sempre iscritto alla nostra associazione nonché attualmente
consigliere nazionale, un manuale sul controllo documentale,
“costringendolo” a terminare un lavoro editoriale che portava avanti
ormai da diversi anni.
Da diverso tempo gli iscritti ci chiedevano di poter disporre di
materiale relativo al controllo documentale, una richiesta sempre
più pressante che va di pari passo con le mutate esigenze operative.
Oggi giorno per una pattuglia in servizio di Polizia stradale o in
quelle impegnate nel controllo del territorio non è inusuale
imbattersi in un qualunque documento straniero o comunitario, si va
dai documenti identificativi e di viaggio (passaporto, carta
d’identità) a quelli del conducente e del suo veicolo (patente di
guida, permesso internazionale, carta di circolazione), e se poi si
tratta di un mezzo pesante, bisogna verificare, carta
cronotachigrafa, di qualificazione del conducente, eventuali
autorizzazioni internazionali.
Si dice che si tratta di operazioni pressochè impossibili dato che
ci si trova di fronte a “documenti” il più delle volte
incomprensibili, ecco che allora ci pervade un senso di
rassegnazione se non di terrore, e adesso come faccio, e allora è
meglio lasciare perdere…
Ecco l’uscita di questa guida operativa che, a pensarci bene, sposa
pienamente anche quella che è la nostra missione principale, ossia
quella della sicurezza stradale, perché non c’è dubbio che un
corretto controllo documentale favorisce anche una maggiore
sicurezza stradale.
Recenti statistiche (fonte ACI) ci fanno saper che sono ormai più di
3 milioni i veicoli intestati ad immigrati nel nostro Paese, con un
incremento del 34% negli ultimi 15 mesi.
Sono quindi aumentati anche gli incidenti stradali che coinvolgono
uno straniero, fino a sfiorare i 90 sinistri al giorno con 141
feriti e più di 1,4 morti, per un costo sociale che supera i 4,2
miliardi di euro annui, pari al 14% del totale (oltre 30 miliardi di
euro). Gli immigrati che registrano più incidenti sono i rumeni
(4.753 sinistri), seguiti da albanesi (3.504), marocchini (3.142),
cinesi (1.215), moldavi (735), tunisini (700), peruviani (678),
egiziani (675), serbi (607) ed ecuadoregni (586).
Ma quanti stranieri o cittadini dell’Unione Europea circolano nel
nostro paese con patenti false, contraffatte o alterate? E quanti,
provenienti da alcuni paesi al modo, hanno ottenuto la loro patente
di guida corrompendo qualche funzionario infedele? Questo non è dato
di sapere, nessuna statistica è in grado di farci conoscere quella
che per noi incomincia ad essere una vera emergenza.
Riteniamo che la mancanza di preparazione alla guida e il falso
documentale siano ormai tra le maggiori cause di incidentalità per
quanto riguarda gli immigrati nel nostro paese.
E che dire del falso assicurativo, del quale ci siamo già occupati
con un precedente manuale a firma dello stesso autore. Ormai il
fenomeno ha toccato picchi veramente preoccupanti, anche aggravato
dalla particolare congiuntura economica.
Ecco, in buona sostanza, il perché di questa guida, con un taglio
estremamente pratico, prerogativa riconosciuta dell’autore, che si è
preoccupato da diversi anni di diffondere e far comprendere una
materia come questa del controllo documentale, di non facile
approccio, facendo appassionare migliaia di colleghi.
Sono certo che sarà estremamente apprezzata la possibilità di poter
usufruire attraverso il nostro sito di una importantissima sezione
del manuale consultabile online, fatto in particolare di schede
operative, che oltre a rendere più chiari, attraverso le
innumerevoli immagini, i vari argomenti, consente all’autore di
tenere sempre aggiornata una materia in continua evoluzione.
Insomma, un grosso impegno questo da parte dell’associazione, e
così, con la speranza di aver fornito un altro apprezzato contributo
professionale ai soci ASAPS, auguro a tutti una buona lettura.
Giordano BISERNI Presidente ASAPS